Me la faccio addosso
L’Urgency fecale è l'impossibilità di rinviare lo stimolo a defecare.
Ciò spesso non si traduce solamente in una imbarazzante perdita di feci, ma limita fortemente le persone che cercano disperatamente la localizzazione di una toilette ogni volta che escono di casa. La paura di non riuscire a trattenere le feci poi, impone di trascorrere diverse ore della propria giornata in bagno per svuotare del tutto il proprio intestino, e la giornata viene comunque vissuta con il pensiero fisso. Alcuni assecondano ogni stimolo anche se non adeguato, tentando di scaricare anche una minima quantità.
Le condizioni fisiopatologiche alla base di questo tipo di incontinenza sono gli stati irritativi della mucosa rettale (proctiti), le lesioni degli sfinteri, la riduzione della compliance (volume) rettale che spesso consegue ad interventi chirurgici (quali la resezione anteriore del retto per tumore, alcuni interventi chirurgici per il trattamento delle emorroidi); inoltre ne sono causa le lesioni a carico della muscolatura o dei nervi (lesioni da parto, diabete, neuropatie degenerative, ernie discali...)
Un’attenta valutazione consente di trovare eventuali possibilità riabilitative.
Sicuramente gli esercizi di rinforzo del pavimento pelvico, gli esercizi di resistenza all’urgenza, l’elettrostimolazione con sonda anale in caso di lesione dello sfintere esterno e farmaci antidiarroici prescritti dal medico, possono migliorare notevolmente la fastidiosa e limitante sintomatologia.
Alcune indagini diagnostiche come la manometria ano rettale, l’elettromiografia del pudendo, la defecografia o una semplice ecografia endo anale o endo rettale possono dare risposte certe ai quesiti e tranquillizzare i pazienti o indirizzarli alla riabilitazione.
Ciò spesso non si traduce solamente in una imbarazzante perdita di feci, ma limita fortemente le persone che cercano disperatamente la localizzazione di una toilette ogni volta che escono di casa. La paura di non riuscire a trattenere le feci poi, impone di trascorrere diverse ore della propria giornata in bagno per svuotare del tutto il proprio intestino, e la giornata viene comunque vissuta con il pensiero fisso. Alcuni assecondano ogni stimolo anche se non adeguato, tentando di scaricare anche una minima quantità.
Le condizioni fisiopatologiche alla base di questo tipo di incontinenza sono gli stati irritativi della mucosa rettale (proctiti), le lesioni degli sfinteri, la riduzione della compliance (volume) rettale che spesso consegue ad interventi chirurgici (quali la resezione anteriore del retto per tumore, alcuni interventi chirurgici per il trattamento delle emorroidi); inoltre ne sono causa le lesioni a carico della muscolatura o dei nervi (lesioni da parto, diabete, neuropatie degenerative, ernie discali...)
Un’attenta valutazione consente di trovare eventuali possibilità riabilitative.
Sicuramente gli esercizi di rinforzo del pavimento pelvico, gli esercizi di resistenza all’urgenza, l’elettrostimolazione con sonda anale in caso di lesione dello sfintere esterno e farmaci antidiarroici prescritti dal medico, possono migliorare notevolmente la fastidiosa e limitante sintomatologia.
Alcune indagini diagnostiche come la manometria ano rettale, l’elettromiografia del pudendo, la defecografia o una semplice ecografia endo anale o endo rettale possono dare risposte certe ai quesiti e tranquillizzare i pazienti o indirizzarli alla riabilitazione.