MARISA, MALATA DI CANCRO E VOLONTARIA PER I PAZIENTI STOMIZZATI

Lei il sacchetto non lo ha mai odiato. Neanche quando le hanno detto che avrebbero dovuto rimetterglielo per la seconda volta. E nemmeno la settima volta in cui è finita sotto i ferri. 
Il suo motto è lapidario: Volere è Potere. Lo pronuncia anche oggi, accomodandosi nella poltroncina in legno della sala d'attesa, mentre attende l'arrivo dei primi pazienti.
Marisa è una donna bionica. La definisco così una donna che è stata schiacciata da un carro armato e si è rialzata ben sette volte. Ha due grandi laghi blu scuro che le fanno da occhi. La Toffa direbbe @figapazzesca ed ha perfettamente ragione. Se ti specchi nel suo sguardo, quando gli occhi si fanno a fessura per la felicità fatta a fettine, ti viene da spalancare le braccia per avvolgerla in un abbraccio immenso. Un tempo la felicità era lì, solida, rassicurante, tra quelle stesse braccia che oggi si fanno capanna per i suoi familiari. 
Ma questo maledetto cancro ora sembra essersi arreso alla sua forza. 
Marisa ha voluto partecipare attivamente nella nostra associazione stomizzati, con la sua presenza nella sala d'attesa del mio ambulatorio stomizzati il giorno della distribuzione di sacchettini, che è il mercoledì.
Propone l'aggregazione, il supporto emotivo, la comprensione. Invita ai gruppi di aiuto, mostra le brochure degli eventi, chiacchiera semplicemente del tempo bello o del tempo brutto che fa. Tende un orecchio (solo uno poichè dopo la chemioterapia è diventata ipoacusica) attento ai lamenti dei pazienti, opina, mitiga, osserva il balletto di emozioni che colpisce tutti gli stomizzati.
Lei la conosce bene la stomia. L'ha avuta a destra dell'addome e anche a sinistra ma non si è mai persa d'animo. Non si è arresa alle difficoltà che quel fastidioso sacchetto le poteva creare, ha ricostruito la sua vita come se quel pezzo di nylon e gomma non esistesse. Ha attutito gli urti delle chemioterapie con la volontà di crearsi una parte in questo mondo di bisognosi, col volontariato, con la dedizione alle persone in difficoltà. Per lei il cancro è stata l'occasione, l'opportunità di vivere in pieno ogni secondo dei suoi giorni lunghissimi. Ed ora che non ce l'ha più, è come se ogni giorno si inventasse una vita, dove Marisa è rinata e dove non si vede la fine.


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