IL POTERE DI UN MESSAGGIO

Oggi mi sono svegliata con mezzo sorriso. Un po' sghembo, nè troppo vero, da sembrare gioioso, nè troppo plastico, da sembrare forzato. Era mezzo sorriso perchè ero felice solo a metà.
Ci sono panni difficili da indossare in certi giorni. Sono quelli dell'ipocrisia e della falsità, del fare finta che vada tutto perfettamente bene, e i miei occhi non sanno mentire, tantomeno i miei sorrisi.
Oggi mi aspetta una giornata relativamente leggera. Incontrerò una ventina di pazienti che verranno a ritirare il loro materiale per stomia; parlerò con i familiari di altri, che accompagneranno alla visita di controllo i loro cari; passerò a salutare gli stomizzati ricoverati per dare una parola di conforto.
I problemi di salute dei pazienti moltiplicano paradossalmente le mie energie, fanno diminuire le mie debolezze, mi aiutano a scoprire i punti di forza. Sarebbe una bella teoria se fosse vera.
E' che proprio non si può entrare in corsia con i propri problemi. Quelli, bisogna saperli lasciare fuori dalla porta. Cacciarli dietro le spalle, metterli da parte per dopo. Vale la pena distrarsi, pensare ad altro. Tanto cosa puoi fare da qui ?
Eppure, i sentimenti non li puoi abortire. Nessuno è emotivamente sterile. Allora col tempo impari a trasformarli in ricchezza, perchè ti aiuteranno a capire meglio quelli che soffrono come te, più di te.
In fondo, sei un'infermiera o no?
Se fai il mio lavoro, le ferite dell'anima te le devi curare da sola. O no?

Poi ...è arrivato.
Era come se lo aspettassi da ieri.
Era come se aprire quel messaggio fosse un compito urgente.
E in quel quadrilatero di abbraccio, io mi ci sarei buttata volentieri anche stamattina.
Il mio dito ha strisciato lo schermo con impazienza. Apriti !
Eccolo il messaggio. Era suo.
"Piccola... volevo solo ricordarti che ti amo".
E quel messaggio mi ha accarezzato piano, facendomi galleggiare. Era come un cerottino sulla ferita aperta. Un raggio di sole, una nuvola soffice in una bolla trasparente.
Mi hai ridato quella curva all'insù, sulle labbra serrate che non sanno più che dire, e hai acceso ancora i miei occhi di quella voglia di vivere. Per fortuna che esisti.

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