DAL DIARIO DI UNA TERAPISTA DEL PERINEO: ALLENIAMOLO ANCHE IN METRO'

Sfreccia sul binario opposto la metro della linea A. Io sto dall'altra parte, ad aspettare la B. L'orario di punta mi preoccupa un po'. La baraonda, il bordello dei giovani studenti agli sgoccioli con le lezioni scolastiche, stanchi e inviperiti. Noi non siamo abituati a questa frenesia. Al massimo la coda sulla rotonda del centro dura qualche minuto e ci fa incazzare come bestie se ci imbottigliamo nella corsia sbagliata. E ci troviamo a contendere lo spazio di auto sempre più invadenti. Ma qui, se non hai la pazienza in tasca, pronta da tirare fuori, ti ritrovi con un'ulcera a fine anno. No grazie.
Eccola. "Attenzione alla linea gialla". La signorina giapponese mi precede rotolando sulle dita dei miei piedi le ruote del suo trolley. Che male caspita!. Un ragazzo di colore dalla fronte sudatissima tiene un borsone sulle spalle e occupa tre posti. E' entrato correndo. C'è una donna velata, quella di spalle, che regge il passeggino con il piccolo occupando mezza corsia.  Qui c'è un esercito di biodiversità che Roma è felice di ospitare. Ci facciamo spazio. L'unico palo a cui aggrapparsi è all'angolo del sedile e vado dritta. E' qualcosa di robusto, su cui fare affidamento. C'è posto in piedi e si sta pure comodi.
Mi pervade un'ondata verde e corroborante di geranio miscelata con non so che, forse vetiver (la mia passione per i profumi è imperante in ogni dove ma questa è vera puzza ).  Il mio compagno mi guarda sbieco e capisce subito che sto approfittando della posizione per fare qualche esercizio. Ma ha il naso arricciato anche lui, forse per questo odore intenso. Scoppia in una risata fragorosa che contagia anche me, come potete vedere.
Spalle indietro, petto in fuori, accidenti al ferretto del reggiseno push up, (mi sento una maggiorata), pancia piatta, glutei stretti, pavimento pelvico marmorizzato, solito mantra, solita sequenza, soliti esercizi. Peccato che nessuno se ne accorga!. Hop su e rilasso. Hop su e rilasso e così via, per tre fermate. Attenzione alla tempestività: dovete prepararvi contratte prima che il treno inizi a frenare. Piazzate bene i piedi, metteteli a dimora insomma, ruotate le punte all'esterno per favorire la chiusura perineale. Non rendete il tutto uno spettacolo teatrale, ma siate disinvolte, franche, spigliate e naturali. Non deve essere palmare la cosa, per non sembrare delle mammalucche del nord !

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